Alias Domenica
Ghirri, metafisica della duplicazione
A Parigi, Jeu de Paume, "Luigi Ghirri. Cartes et Territoires", a cura di James Lingwood La prima grande retrospettiva di Luigi Ghirri fuori d’Italia: in un allestimento elegante, minimalista, quattordici serie da lui realizzate negli anni settanta, con l’idea di trasformare in luoghi dell’anima set anonimi della realtà
Luigi Ghirri, "Orbetello", 1974 © Succession Luigi Ghirri
A Parigi, Jeu de Paume, "Luigi Ghirri. Cartes et Territoires", a cura di James Lingwood La prima grande retrospettiva di Luigi Ghirri fuori d’Italia: in un allestimento elegante, minimalista, quattordici serie da lui realizzate negli anni settanta, con l’idea di trasformare in luoghi dell’anima set anonimi della realtà
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 17 marzo 2019
Gottardo PallastrelliPARIGI
Luigi Ghirri: «…un groviglio di monumenti, luci, pensieri, oggetti, momenti, analogie formano il nostro paesaggio della mente che andiamo a cercare, anche inconsciamente, tutte le volte che guardiamo fuori da una finestra, nell’aperto del mondo esterno, come fossero i punti di un’immaginaria bussola che indica una direzione possibile». Ecco quale sembra essere la ricerca costante alla base del lavoro del maestro emiliano: il tentativo di orientarsi in un mondo che non appare più lo stesso, che di continuo si modifica sotto lo sguardo, troppe volte distratto, di chi osserva. Lo sguardo, secondo il fotografo nato a Fellegara di Scandiano in...