Alias Domenica
Giacometti alla Tate, il particolare distintivo
A Londra, Tate Modern, la grande mostra su Alberto Giacometti Anticlassico nel dare forma, ossessivamente, alla transitorietà e caducità delle cose, l'artista del Canton Grigioni diventa davvero se stesso quando, all’inizio degli anni trenta, si libera del surrealismo congiungendo estetica e lirica
Alberto Giacometti, «Jean Genet», 1954 o ’55 © Alberto Giacometti Estate, ACS/DACS, 2017
A Londra, Tate Modern, la grande mostra su Alberto Giacometti Anticlassico nel dare forma, ossessivamente, alla transitorietà e caducità delle cose, l'artista del Canton Grigioni diventa davvero se stesso quando, all’inizio degli anni trenta, si libera del surrealismo congiungendo estetica e lirica
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 9 luglio 2017
Stefano JossaLONDRA
Somiglianza e differenza: siamo più simili o più diversi rispetto agli altri essere umani che ci circondano? L’interrogativo ha affascinato filosofi e artisti, ma universalismo e unicità restano i due poli entro cui si muovono le relazioni umane: continuità e identità ci mettono in contatto e ci distinguono. Il particolare distintivo era l’ossessione di Alberto Giacometti – protagonista, fino al 10 settembre, della grande mostra londinese alla Tate Modern. Giacometti non poteva tollerare la riduzione dell’esperienza alla riproduzione del mondo: guardare significava per lui cogliere l’elemento irriducibile alle logiche della somiglianza formale. Guardare era, perciò, prima di tutto un fatto...