Rubriche
Giallo-verdi (o forse rosso-bruni?)
Si fa crescere irrazionalmente la rabbia «del popolo» contro il capro espiatorio di turno, anziché, razionalmente, contro le vere cause del malessere sociale e un sistema economico che produce ingiustizie e disuguaglianze, guerre e migrazioni di massa
Si fa crescere irrazionalmente la rabbia «del popolo» contro il capro espiatorio di turno, anziché, razionalmente, contro le vere cause del malessere sociale e un sistema economico che produce ingiustizie e disuguaglianze, guerre e migrazioni di massa
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 26 giugno 2018
Mi è capitato in questo spazio, a proposito del «mondo nuovo» annunciato da Grillo e dal «Governo del cambiamento», di affermare l’esigenza di una battaglia linguistica senza quartiere. Il linguaggio che si adopera è già un «fare» politica gravido di conseguenze: tutta la migliore filosofia contemporanea indica il potere performativo delle parole e la loro capacità di interagire con la nostra psicologia e i suoi fondamenti inconsci (Lacan non diceva che l’inconscio «è strutturato come un linguaggio»?). Sulla Repubblica di ieri Marco Belpoliti scrive in termini molto preoccupati della «neolingua» di Salvini: gli slittamenti semantici (i migranti «in crociera» nel...