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Giampiero Cane, il gioco filosofico

Giampiero Cane, il gioco filosoficoLa copertina di «Postfantamusicologia»

Intervista/«Postfantamusicologia» è il nuovo progetto discografico dello studioso, con Daniela Cattivelli «Per questo lavoro non ho pensato a maestri come Carmelo Bene o Sir John Gielgud, ho preferito il Quartetto Cetra e Fred Buscaglione»

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 31 dicembre 2022
Parlare con Giampiero Cane, ottantacinquenne studioso di musica (afroamericana e classico-contemporanea), costituisce da sempre un’esperienza originale, matura, coinvolgente sotto il profilo intellettuale, grazie alla vastità di un sapere artistico-filosofico che di recente si è arricchito di un progetto creativo – Postfantamusicologia – elaborato assieme alla giovane compositrice Daniela Cattivelli; si tratta di un disco in vinile in edizione limitata basato su testi e voce di Cane, manipolati dalla stessa Cattivelli. Nell’intervista Cane allarga il discorso anche a performance novecentesche similari, non senza una rievocazione sui generis dei propri trascorsi universitari incentrati sulla stesura del libro Canto nero (1973) in primo...

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