Gian Arturo Ferrari, ciò che si farebbe (e si fa) per un libro
Stefano Arienti da «Library», 2010
Alias Domenica

Gian Arturo Ferrari, ciò che si farebbe (e si fa) per un libro

Industria culturale Azzardi fortunati nella scelta dei titoli e colpi di scena nelle acquisizioni dei grandi gruppi: «Storia confidenziale dell’editoria italiana», da Marsilio
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 11 dicembre 2022
È ormai opinione diffusa che l’unica misura accettabile e, in un certo qual modo, oggettiva del valore di un libro sia quella del tempo, ovvero la sua capacità di resistere alle mode, all’avvicendarsi delle epoche culturali, al mutare sempre poco prevedibile dei gusti del pubblico, conservando una leggibilità che gli permetta di attraversare i decenni e i secoli fino a diventare parte indispensabile (o quasi) del patrimonio intellettuale di ogni persona cólta. La letteratura è, in questa ottica, una sorta di grande piramide al vertice della quale si trovano i pochissimi libri appartenenti al canone universale poi, via via scendendo,...

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