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Giancarlo Iliprandi, il grafico verbo-visivo che progettava con i fotogrammi

Giancarlo Iliprandi, il grafico verbo-visivo che progettava con i fotogrammiGiancarlo Iliprandi, No alla violenza dell’uomo sull’uomo, uno dei poster fotografici realizzati nel 1970 per l’Art Directors Club Milano

Arte/Monografie Giovanni Baule: «Giancarlo Iliprandi. L’occhio del grafico per la fotografia», da Corraini

Pubblicato 6 mesi faEdizione del 9 giugno 2024
Prima che il digitale modificasse in profondità la comunicazione visiva, il graphic designer possedeva esclusivamente il disegno e la fotografia per svolgere il proprio mestiere, che nella serialità tipografica trovava ogni volta le sue verifiche e conferme. La didattica del Bauhaus, quella «costruttivistica» di Moholy-Nagy, per la fotografia, e di Albers e Klee, per il disegno, aveva chiarito le relazioni tra le due pratiche e la pluralità di possibilità aperte per le ricerche sulla struttura formale della percezione. Negli anni cinquanta il foto-grafico – l’insieme tecnico ed estetico di grafica e fotografia – vivrà una stagione di novità, da noi...

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