Cultura

Gianni Rodari, se lo staccapanni è più simpatico dell’attaccapanni

Gianni Rodari, se lo staccapanni è più simpatico dell’attaccapanniGianni Rodari

Scaffale «Lezioni di Fantastica» di Vanessa Roghi, edito da Laterza, alterna il pensiero dell’autore in prima persona a testimonianze preziose, ricostruendo così, in una specie di mosaico, quel viaggio atipico percorso a briglie sciolte da uno scrittore inclassificabile. Oggi, alle 18, presentazione con l’autrice e Paolo Nori, a Bologna, in via Pietralata 58/a

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 3 luglio 2020
Non c’erano libri per bambini a casa di Gianni Rodari né la madre, di sera, raccontava favole, lei che a sette anni era andata a lavorare in una cartiera e per tutta la vita aveva fatto a pugni con il tempo. Eppure non era un’infanzia anomala, la sua: quella penuria di libri, avventure e romanzi per sognare esistenze diverse attraversava molte stanze dell’Italia di allora, che lottava con l’analfabetismo e la scuola a singhiozzo. Così, alla fine, le favole le ha scritte lui stesso, lasciandole scaturire da azzardi linguistici, errori grammaticali, assonanze divertenti delle parole, ricordi autobiografici. INTELLETTUALE ANOMALO, bizzarramente...

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