Alias Domenica
Ginevra Bompiani, non la Storia, ma le storie ci seguono nei sogni
Scrittrici italiane Una vorticosa ricognizione dei soprusi sui quali abbiamo eretto le fondamenta della nostra civiltà e dai quali traiamo piacere, condotta con scrittura elegante: da Feltrinelli, «L’altra metà di Dio»
Isabella Ducrot dal ciclo «Eden», 2016
Scrittrici italiane Una vorticosa ricognizione dei soprusi sui quali abbiamo eretto le fondamenta della nostra civiltà e dai quali traiamo piacere, condotta con scrittura elegante: da Feltrinelli, «L’altra metà di Dio»
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 3 novembre 2019
Siamo una civiltà che ama la catastrofe, la cerca e la produce; che sogna l’Apocalisse, alimenta la colpa e la punizione in una frenesia perversa, ossificando l’immanenza della gerarchia e del dominio quasi fosse un dato di natura o un destino. Eppure avrebbe potuto essere altrimenti, ci dice Ginevra Bompiani in L’altra metà di Dio (Feltrinelli, pp. 288, e 19,00). Così come il modello antropologico in cui abbiamo riconosciuto la nostra genealogia umana avrebbe potuto non cercare assoluzioni nella società maschile, aggressiva e gerarchica degli scimpanzé, specchiandosi invece nella società giocosa e sessuata dei bonobo, retta da femmine, altri bivi...