Alias Domenica

Ginsberg, ascesi e caduta dei Beat

Ginsberg, ascesi e caduta dei BeatIl poeta americano Allen Ginsberg nel giugno del 1959, foto di Joe Rosenthal

Controcultura americana Kennedy, il Vietnam, gli hippie, il bebop: il Saggiatore traduce Le migliori menti della mia generazione di Allen Ginsberg il cui «Urlo», lanciato da San Francisco, diede il via a un’epoca rivoluzionaria

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 7 aprile 2019
Quando nel 1956 Allen Ginsberg scrisse di getto il fulminante e magnifico inizio di Urlo: «Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla follia», non si riferiva soltanto agli artisti suoi sodali evocati nel poemetto (Peter Orlovsky, Carl Salomon, Neal Cassady), associati alla madre, chiusa in manicomio. In era maccartista, il suo sguardo era sicuramente allungato sul panorama delle lettere americane: uno scenario non certo felice, pur nella rassicurante e attiva presenza disagiata di voci eminenti e nelle promesse dei più giovani. Quegli anni furono per alcuni poeti, anni, sì, di pazzia vera o attribuita, provocata più che...

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