Visioni
Gisèle Vienne, lo spazio del pensiero è nel movimento
Incontri Conversazione con la regista, il suo «Crowd» chiude domani Short Theatre. «Non riconoscere qualcuno in quanto soggetto è per me il primo passo della violenza. Di fronte al pubblico il discorso sulle variazioni del guardare diviene pregnante»
Gisèle Vienne – foto di Patric Chiha
Incontri Conversazione con la regista, il suo «Crowd» chiude domani Short Theatre. «Non riconoscere qualcuno in quanto soggetto è per me il primo passo della violenza. Di fronte al pubblico il discorso sulle variazioni del guardare diviene pregnante»
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 16 settembre 2022
«Il mio lavoro è come un grande allenamento per vedere in modo diverso rispetto a quello corrente» spiega Gisèle Vienne, regista teatrale e coreografa franco-austriaca. Laureata in filosofia, il suo è un approccio fortemente teorico ma ancorato nell’immaginario contemporaneo, con una critica costante alle relazioni di potere – «La società funziona come un regista» afferma – che sfocia spesso nell’indagine delle oscurità dell’animo umano. Incontriamo Vienne a Roma, nell’ambito del festival Short Theatre che le ha dedicato un focus. Chiuderà la manifestazione il 17 e 18 settembre al Teatro Argentina con lo spettacolo Crowd, ispirato alla esperienza di un rave...