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Giudici e politica, il potere rimpiange il passato

Giudici e politica, il potere rimpiange il passato

Periodicamente, soprattutto in concomitanza con decisioni giudiziarie sgradite a questo o a quel centro di potere, si riapre il tormentone dei «magistrati in politica». Oggi lo spunto è duplice: da […]

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 25 marzo 2017
Periodicamente, soprattutto in concomitanza con decisioni giudiziarie sgradite a questo o a quel centro di potere, si riapre il tormentone dei «magistrati in politica». Oggi lo spunto è duplice: da un lato, la corsa di Emiliano (magistrato in aspettativa dalle esternazioni spesso sopra le righe) alla segreteria del Pd; dall’altro, il voto del senato sulla incandidabilità sopravvenuta di Minzolini a seguito di una condanna confermata dalla Cassazione ma pronunciata in appello da un collegio di cui faceva parte il giudice Sinisi (sottosegretario nei governi Prodi e D’Alema). Qualunque sia l’occasione, il pensiero unico non ha dubbi: tra le cause principali...

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