Visioni

Giulia Odetto: «Divento montagna e vivo a un altro ritmo»

Giulia Odetto: «Divento montagna e vivo a un altro ritmo»Una scena di «Il mio corpo è (come) un monte – Piero Tauro

Intervista i «Il mio corpo è (come) un monte» della regista teatrale debutterà a Romaeuropa nella sezione Anni luce, dedicata alla scena emergente. In programma anche «OK Boomer» di Nicolò Sordo

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 18 ottobre 2022
«Quando mi trovo a contato con gli elementi naturali non mi sento piccola e schiacciata ma, al contrario, è come se mi riconoscessi. Da qui prende le mosse lo spettacolo: il corpo che mettiamo in scena si identifica più in una montagna che in un essere umano». Così Giulia Odetto, giovane regista teatrale della compagnia Collettivo EFFE, parla di Il mio corpo è (come) un monte, lavoro che debutterà domani e dopodomani al Romaeuropa festival nell’ambito di Anni luce. La sezione, curata da Maura Teofili – animatrice dello spazio romano Carrozzerie n.o.t – individua ogni anno alcuni progetti su cui...

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