Internazionale

Giulio Regeni, vogliamo la «verità di scomodo»

Giulio Regeni, vogliamo la «verità di scomodo»

Senza verità C’è poi la verità che da 365 giorni in tantissimi, e non solo in Italia e in Egitto, chiedono: la «verità di scomodo». Quella che contenga i nomi di chi ha ordinato la tortura e l’uccisione di Giulio, di chi ne è stato materialmente esecutore, di chi ha coperto, di chi ha depistato. Fino a quando quella verità non verrà fuori, i rapporti tra Egitto e Italia dovrebbero restare «anormali»

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 25 gennaio 2017
Oggi, mercoledì 25 saranno trascorsi 365 giorni, un anno esatto, dalla scomparsa di Giulio Regeni al Cairo. «Scomparsa» è un termine che rende male e poco ciò che è accaduto a Giulio, indica una causalità, una circostanza naturale, un imprevisto. Usiamo allora un termine che appartiene alla storia delle violazioni del genere, trasportandolo dalla seconda metà dello scorso secolo al secondo decennio di questo: la «desaparición», la sparizione forzata di Giulio Regeni. Nell’aggettivo «forzata» c’è la verità storica sulla fine di Giulio. Che è stato arrestato, trattenuto in detenzione, torturato e infine ucciso. Su ordine di chi, da parte di...

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