Cultura

Giuseppe Prestipino, l’utopia come senso comune

Giuseppe Prestipino, l’utopia come senso comuneGiuseppe Prestipino

Ritratti Era nato a Gioiosa Marea, in Sicilia, il 1 maggio del 1922, 98 anni fa. Ci ha lasciato e il vuoto che si è aperto è incolmabile. A lungo militante, dal 1943, del Partito comunista italiano (membro anche del Comitato centrale), del sindacato, della stampa comunista, e infine nel Partito della Rifondazione Comunista, era stato redattore della rivista Critica Marxista. Tra i fondatori e i protagonisti della International Gramsci Society Italia, aveva insegnato nelle università, da ultimo presso l’università di Siena, Filosofia della storia e Filosofia teoretica. Era anche stato presidente del Centro per la filosofia italiana

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 18 settembre 2020
«Questo no! Resta qui!»: così mi ha detto qualche tempo fa Giuseppe Prestipino quando, insieme ad altri amici, abbiamo raccolto su sua richiesta i volumi della sua biblioteca per trasferirli dove piaceva alla sua volontà. Tutti i libri dovevano essere sistemati negli scatoloni tranne uno: La montagna incantata di Thomas Mann. È l’unico classico che Prestipino ha sempre continuato a leggere in formato cartaceo. Una passione particolare per la vicenda e per i protagonisti, per lo scontro fra Settembrini e Naphta, per l’autore del romanzo. Prestipino ci ha lasciato e il vuoto che si è aperto è incolmabile.   Era...

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