Europa
Giustizia, la Polonia cede quel tanto che basta all’Ue
Varsavia-Bruxelles, la riforma della discordia In ballo i fondi per la ripresa e per le spese militari. "Ziobristi" battuti in aula, il governo rinuncia alla camera disciplinare per punire magistrati e avvocati. La realpolitik prevale sui sovranismi, ma resta il nodo del reintegro degli epurati
Il presidente polacco Andrej Duda a Bruxelles – Ap
Varsavia-Bruxelles, la riforma della discordia In ballo i fondi per la ripresa e per le spese militari. "Ziobristi" battuti in aula, il governo rinuncia alla camera disciplinare per punire magistrati e avvocati. La realpolitik prevale sui sovranismi, ma resta il nodo del reintegro degli epurati
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 28 maggio 2022
Giuseppe SediaVARSAVIA
Varsavia cede, almeno in parte, alle richieste di Bruxelles in materia di riforma della giustizia. Con i 231 voti a favore e 208 contrari di giovedì scorso, il Sejm, la camera bassa del parlamento polacco, ha deciso di fare fuori la camera disciplinare creata per punire magistratura e avvocati nel 2018 dall’attuale “superministro alla Giustizia” Zbigniew Ziobro. Questa volta la realpolitik l’ha vinta sulla retorica sovranista dei “ziobristi”. Sono loro che avevano lottato fino all’ultimo per inserire nella legge un preambolo sul primato del filo-governativo Tribunale costituzionale e delle sue sentenze, su diritto e trattati Ue. Un passaggio scomparso poi...