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Gli acrobati di Calder

Gli acrobati di CalderUn leone con il domatore di Alexander Calder

Arte In mostra a Merano le immagini di Ugo Mulas che raccontano (in bianco e nero) il circo dell'artista americano, papà dei «mobiles»

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 8 febbraio 2014
Alexander Calder si era spinto sulla via della leggerezza inseguendo i personaggi filiformi di un maestro come Joan Mirò. Lo aveva incontrato a Parigi, dove – dalla natìa America (Pennsylvania) si era stabilito fin dal 1926. Lì, nello studio di Rue Daguerre, il giovane Calder aveva cominciato a sperimentare ogni tipo di materiale, affascinato soprattutto dalla fragilità delle cose, dalla loro disperata lotta contro la forza di gravità: raccoglieva ovunque rimasugli di fil di ferro corde, carta, latta, stoffa, «scarti» utili per volare verso il cielo. Proprio in omaggio a questa tensione verso la lievità, inventò quell’opera straordinaria che poi...

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