Italia
Gli «anticorpi» di Vo’, un anno dopo
Reportage Il piccolo paesino sui colli Euganei in provincia di Padova è stato la prima zona rossa, ma ha rappresentato anche un laboratorio importante per lo studio del virus, rovesciando l’immagine negativa dei primi momenti
La tomba di Adriano Trevisan, prima vittima europea certificata del Covid 19 – Foto di Matteo de Mayda
Reportage Il piccolo paesino sui colli Euganei in provincia di Padova è stato la prima zona rossa, ma ha rappresentato anche un laboratorio importante per lo studio del virus, rovesciando l’immagine negativa dei primi momenti
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 21 febbraio 2021
Mario De VidiVO' (PADOVA)
La data del 21 febbraio resterà a lungo impressa nella memoria di Vo’. Un anno fa, nel piccolo paesino sui colli Euganei in provincia di Padova, nessuno si sarebbe immaginato di ritrovarsi al centro dell’attenzione del mondo intero. Ma la morte di Adriano Trevisan, un uomo di 77 anni deceduto dopo dieci giorni di ricovero nel vicino ospedale di Schiavonia, cambiò tutto. Si trattava, infatti, del primo caso accertato di una vittima italiana per coronavirus. La conferma che molti temevano: lo spaventoso virus che aveva colpito la città cinese di Wuhan si stava diffondendo in Europa. Nel tentativo di arginare...