Lavoro
«Gli autisti di Uber hanno diritto a ferie e salario minimo»
Capitalismo digitale Nuova sentenza a Londra. La multinazionale americana dal valore di 70 miliardi di dollari ha deciso di presentare un altro ricorso contro la decisione del tribunale di secondo grado. La metropoli britannica è diventata il palcoscenico mondiale di una guerra basata sul diritto del lavoro, concorrenza, tecnologia
Capitalismo digitale Nuova sentenza a Londra. La multinazionale americana dal valore di 70 miliardi di dollari ha deciso di presentare un altro ricorso contro la decisione del tribunale di secondo grado. La metropoli britannica è diventata il palcoscenico mondiale di una guerra basata sul diritto del lavoro, concorrenza, tecnologia
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 11 novembre 2017
Uber ha perso il ricorso contro la decisione di primo grado del tribunale del lavoro di Londra che ha disposto l’assunzione come dipendenti di 50 mila autisti – 40 mila solo nella capitale britannica. Queste persone non sono appaltatori indipendenti di un servizio di trasporto privato, ma “workers”: lavoratori licenziabili ma titolari di un diritto al salario minimo, all’assicurazione e alle ferie. Uber ha annunciato il ricorso alla Corte suprema inglese. Ieri una sentenza di 53 pagine ha rimesso in discussione la politica della errata classificazione del lavoro, insieme al taylorismo 2.0 da considerare il fondamento della “gig economy” –...