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Gli eretici del web e la cancel culture

hackerIllustrazione – Costanza Fraia

Hacker's Dictionary Da Artemia Gentileschi ad Alan Turing fino a Julian Assange e Richard Stallman, l’accusa di una sessualità depravata e di un linguaggio discriminatorio è spesso strumento di normalizzazione contro gli eretici che non abbracciano l’ortodossia imperante

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 1 aprile 2021
Se c’è un modo facile per distruggere la reputazione di qualcuno, è attribuirgli condotte sessuali coercitive, libertine o riprovevoli. Anche senza certezze e senza processo. Quando la politica, i governi o le multinazionali volevano zittire o censurare persone e movimenti, innovazioni tecnologiche o luoghi di libera espressione, hanno fatto sempre così, anche sul Web. Il marchio d’infamia della sessualità depravata è stato frequente nella storia umana degli “eretici”: da Artemisia Gentileschi a Oscar Wilde, da Frida Kahlo a Alan Turing. Accusati di sodomia, perversione e pedofilia, sappiamo come è finita. Alan Turing, il creatore dell’informatica moderna, ha morso una mela...

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