Internazionale
Gli indigeni brasiliani stretti nella morsa, tra virus e trafficanti
Brasile Manaus scava fosse comuni: in Amazzonia aumentano contagi e vittime. E i cercatori d’oro e legna saccheggiano le loro terre. Intanto il governo taglia i fondi per la sanità ai popoli originari
Fiori sulle fosse comuni a Manaus, Amazzonia brasiliana
Brasile Manaus scava fosse comuni: in Amazzonia aumentano contagi e vittime. E i cercatori d’oro e legna saccheggiano le loro terre. Intanto il governo taglia i fondi per la sanità ai popoli originari
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 24 aprile 2020
Sono stretti in una morsa mortale gli indigeni del Brasile: da un lato il Covid-19 che avanza lento ma implacabile, dall’altro le invasioni ormai fuori controllo legate a doppio filo al bolsonarismo. Così, mentre la mancanza di test diagnostici rapidi e l’inesistenza di un piano coordinato per la protezione dei popoli ancestrali accresce ogni giorno di più il rischio di un nuovo genocidio, i casi di contagio accertati (e sicuramente sottostimati) sono arrivati a 42, più altri 20 in attesa di conferma, con già dieci decessi. Le ultime tre vittime – Adenilson Menandes dos Santos, 77 anni, e suo fratello...