Cultura
Gli unici alieni sulla terra siamo noi
Intervista L'artista francese Anaïs Tondeur parla del suo lavoro, spesso svolto in équipe con la comunità scientifica. Dalle lacrime umane mescolate con l'argento delle miniere alle impronte delle piante mutate di Chernobyl fino alla memoria degli oceani e al petricore, l'odore della pioggia che emana dalla terra bagnata
Petrichor, installazione, Domaine Départemental de Chamarande, France – Copyright Anaïs Tondeur & Germain Meulemans, 2017
Intervista L'artista francese Anaïs Tondeur parla del suo lavoro, spesso svolto in équipe con la comunità scientifica. Dalle lacrime umane mescolate con l'argento delle miniere alle impronte delle piante mutate di Chernobyl fino alla memoria degli oceani e al petricore, l'odore della pioggia che emana dalla terra bagnata
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 6 marzo 2022
Ha raccolto le tracce delle erbe selvatiche intossicate, archiviato campioni di oceani e di terre bagnate, intrappolato lacrime. Lo ha fatto per conservarne la memoria, immaginando una vita duratura e filosofica di quegli elementi. Anaïs Tondeur è un’artista francese con base a Parigi, abituata a lavorare fuori da musei e gallerie, in mezzo alla natura, di cui coglie come una detective puntigliosa le impronte effimere e impermanenti, di solito indizi invisibili ai più. Non è mai sola, con lei spesso viaggia la variegata comunità della scienza. Attualmente, sta scendendo nelle viscere della terra: ha scelto il sottosuolo per la sua...