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Global governance addio

Global governance addioU.S. Republican presidential candidate Donald Trump hugs a U.S. flag as he takes the stage for a campaign town hall meeting in Derry, New Hampshire, United States August 19, 2015. REUTERS/Brian Snyder SEARCH - PICTURES OF THE YEAR 2015 - FOR ALL IMAGES TPX IMAGES OF THE DAY

Disordine mondiale Una decisione politica non è un negoziato di business: la stessa imprevedibilità che fa gioco nel mondo corporate rischia di avere costi troppo alti per il mantenimento della stabilità di un sistema su cui l’America di Trump – venata di isolazionismo e suprematismo – intende troneggiare egemone. Il laconico they will be gone riferito all’ISIS, su cui si attestava il ‘Trump candidato’, si troverà alla prova del fuoco nel momento in cui il ‘Trump presidente’ dovrà fronteggiare le insorgenze jihadiste e gli appetiti regionali che l’avanzare del fronte di Mosul e Raqqa inevitabilmente innesca: vedremo la spesa militare USA sfondare i tetti imposti durante l’era Obama

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 16 novembre 2016
La Duma russa applaude alla vittoria di Trump, e gli Stati Uniti diventano un paese in transizione. Il Presidente avrà in apparenza le mani piuttosto libere: il ‘vincolo esterno’ che limita l’azione di governo – già di per sé debole per la superpotenza americana – è ulteriormente affievolito dal fatto che Trump non ha un passato da legislatore o funzionario eletto a cui rendere conto in termini di coerenza. E’ però plausibile che trend strutturali del sistema internazionale, oltre al potere di Congresso e Pentagono, ancoreranno ai binari della realtà una personalità mercuriale che si è catapultata su una presidenza...

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