Alias
Godard, l’«ebreo» del cinema
1930-2022 Si schierò a difesa del popolo palestinese, nella sua opera tirò in ballo Israele e la figura dell'ebreo più volte, spesso con intento provocatorio
Godard durante le riprese di «Pierrot le fou» (in italia noto come «Il bandito delle undici»), 1965. (Photo by team-press X/ullstein bild via Getty Images)
1930-2022 Si schierò a difesa del popolo palestinese, nella sua opera tirò in ballo Israele e la figura dell'ebreo più volte, spesso con intento provocatorio
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 15 ottobre 2022
Jean-Luc Godard non è sempre stato critico nei confronti della cultura e della politica americana. Come molti della sua generazione che assistettero alla liberazione dell’Europa da parte delle forze armate statunitensi, fu esposto alla pletora di film, jazz e altri elementi della cultura popolare americana che inondarono il continente dopo la guerra. All’epoca, gli Stati Uniti erano visti come una nazione giovane e dinamica, in contrasto con la società europea, conservatrice e stagnante, che era stata «macchiata» in termini morali dalla Seconda guerra mondiale. Come critico della rivista Cahiers du cinema, Godard esaltava il cinema americano e vedeva i suoi...