Visioni

Godot secondo Scaparro

Godot  secondo Scaparroscena da Aspettando Godot, regia di Maurizio Scaparro – foto di Andrea Gatopoulos

A teatro In un crepuscolare clima circense è ambientato l'allestimento del regista del classico di Beckett

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 13 maggio 2017
Difficile portare sul palco Beckett, quando lo si affronta c’è sempre il rischio della «bocciatura» da parte degli eredi che pretendono che come Samuel lo scrisse, così il testo deve essere recitato. Per fortuna non mancano le sorprese. L’ultima la firma Maurizio Scaparro. Che, al suo primo allestimento di Aspettando Godot, smonta l’ingombrante «istituzione» godottiana e ne riduce l’impalcatura filosofica, simbolo di incomunicabilità e alienazione, a puro meccanismo teatrale. Ricomposto in un crepuscolare clima circense, da avanspettacolo metafisico, Godot finisce per essere un simpatico compagno di viaggio. Del quale quasi subito ci si dimentica. E poco ci importa chi sia...

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