Alias Domenica
Goethe mette in burla Cagliostro e la fine del suo bel mondo
Settecento in letteratura Utopie massoniche e pratiche occultistiche nella irriverente denuncia dell’autore reduce dal Viaggio in Italia: ritradotto per Bonanno, «Il Gran Cofto» esce prefato da Marino Freschi, che ne sottolinea il legame con «Il flauto magico»
Orson Welles in «Cagliostro» di Gregory Ratoff, 1949
Settecento in letteratura Utopie massoniche e pratiche occultistiche nella irriverente denuncia dell’autore reduce dal Viaggio in Italia: ritradotto per Bonanno, «Il Gran Cofto» esce prefato da Marino Freschi, che ne sottolinea il legame con «Il flauto magico»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 29 marzo 2020
Il 1786 non fu un anno felice per Cagliostro. Liberato dai ferri della Bastiglia e costretto a lasciare la Francia, sbarcò in Inghilterra pieno di speranze sul futuro della sua carriera di esoterista e ciarlatano. Ma un figlio dei tempi – giornalista, spia al servizio dei francesi, avventuriero – Charles Theveneau cominciò a sostenere, dalle pagine del «Courier de l’Europe», che il sedicente conte fosse in realtà un eccellente imbroglione, in grado di cambiare con paragonabile frequenza titoli e prigioni: ne svelò il nome, Giuseppe Balsamo, e le umili origini siciliane. In una vibrante risposta, Cagliostro ammise di non avere...