Alias Domenica
Goethe torna a Goethe liberato dalle metamorfosi
Classici ritradotti Testo consumato dalla celebrità, dai rifacimenti, dalle interpretazioni, «I dolori del giovane Werther» è stato esemplarmente ritradotto da Enrico Ganni nella iniziale versione, del 1774, al netto di tutte le modifiche successive dello stesso autore: da Einaudi
Ludovic Tézier nel «Werther» di Jules Massenet, regia di Andrei Serban, Vienna, Staatsoper, 2017
Classici ritradotti Testo consumato dalla celebrità, dai rifacimenti, dalle interpretazioni, «I dolori del giovane Werther» è stato esemplarmente ritradotto da Enrico Ganni nella iniziale versione, del 1774, al netto di tutte le modifiche successive dello stesso autore: da Einaudi
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 27 giugno 2021
Ci sono differenze non ignorabili fra tradurre un libro, ritradurlo o ritradurre un classico che da molto tempo si è insediato stabilmente in una cultura e ha già conosciuto molte o moltissime versioni. Se tradurre un testo equivale a creare la possibilità che diventi, in un contesto altro da quello d’origine, portatore di un orizzonte d’attesa che estende la sfera della cultura testuale di un paese o di un’area linguistica, ritradurlo significa sottrarlo a quell’orizzonte, rendendolo disponibile per altre attese, per altri sviluppi della sua ricezione o addirittura per altri usi (ideologici, politici, morali, educativi, e così via). Ma ritradurre...