Cultura

Gohar Homayounpour, immergersi in acque inesplorate

Gohar Homayounpour, immergersi in acque inesplorateIkon Images, foto Ap

LIBRI COME A proposito di «Blues a Teheran», edito da Raffaello Cortina. Oggi la psicoanalista iraniana è ospite a Roma in conversazione con Lorena Preta. Frammenti brevi, poetici e autobiografici, inserti letterari e storie di pazienti si intrecciano con la storia dell’Iran e di separazioni dolorose. La morte però coinvolge sempre l’amore. Compaiono tra i riferimenti Dostoevskij, Kundera ma anche Kristeva, Borges e Forough Farrokhzad

Pubblicato 8 mesi faEdizione del 23 marzo 2024
«Vi auguro una traversata o un’immersione turbolenta; forse, a lungo andare, raggiungeremo perfino la riva, trasformati ma ancora vivi … però questo si vedrà, perché ci stiamo avventurando in acque inesplorate». Come subacquea, scrive di sé stessa la psicoanalista iraniana Gohar Homayounpour nel suo volume Blues a Teheran (Raffaello Cortina, pp. 238, euro 18, traduzione di Francesco Peri), non è molto esperta eppure sa nuotare piuttosto bene. È questa la premessa di un libro luminoso e profondo, composto con dedizione e ascolto, la cui scrittura «si basa sulla libera associazione, come in una seduta di psicoanalisi». Il segno dell’aneddoto raccontato...

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