Alias Domenica
Goldsmith, un avventuriero letterario con orecchio giornalistico
Società inglese Della cerchia del dottor Johnson, nella Londra di metà Settecento, faceva parte Oliver Goldsmith, irlandese: di cui Aragno traduce i saggi usciti sul periodico «L’ape»
«Library Party at Sir Joshua Reynolds», incisione a puntino di W. Walker, 1848 (da J.E. Doyle). L’ultimo a destra è Oliver Goldsmith; il secondo da sinistra Samuel Johnson
Società inglese Della cerchia del dottor Johnson, nella Londra di metà Settecento, faceva parte Oliver Goldsmith, irlandese: di cui Aragno traduce i saggi usciti sul periodico «L’ape»
Pubblicato più di un anno faEdizione del 21 maggio 2023
A metà del Settecento la Londra del dottor Johnson vantava pregi e brutture di una capitale moderna. «Era una città torva e sordida, incredibilmente sporca … male illuminata, non pavimentate le strade, e prive di marciapiedi, mancavano le fognature. Il traffico era intenso e pericoloso … Montagne di rifiuti. La popolazione era assai fitta, oltre mezzo milione di abitanti, ed era gente rissosa, manesca, villana, litigiosa» (Giorgio Manganelli, Vita di Samuel Johnson, Edizioni di Storia e Letteratura, 2002). Ma il caso volle che proprio qui nascesse quel giornalismo effimero che ancora prospera, aggressivo, ambiguo, improvvisato, ad opera di spericolati collaboratori...