Alias Domenica
Gracq nel paesaggio frantumato della corrente
Novecento francese Nato da un’escursione in barca sul fiume Èvre, Acque strette (1976, ora tradotto da L’Orma) è una sorta di poema in prosa in cui il «geografo» Julien Gracq dispiega fluide epifanie
Dalla copertina di: Julien Gracq, The Narrow Waters, Turtle Point Press, Brooklyn New York, 2004
Novecento francese Nato da un’escursione in barca sul fiume Èvre, Acque strette (1976, ora tradotto da L’Orma) è una sorta di poema in prosa in cui il «geografo» Julien Gracq dispiega fluide epifanie
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 4 novembre 2018
Dopo il romanzo «metafisico» La riva delle Sirti, riproposto nel 2017 nella storica versione di Mario Bonfantini allestita nel 1952 per la mondadoriana «Medusa», L’Orma Editore licenzia un inedito di Julien Gracq (al secolo Louis Poirier, 1910-2007), di cui era stato offerto finora solo un estratto dalla rivista «In forma di parole» (n. 1, gennaio-marzo 1990). Acque strette (pp. 80, € 13,00), tradotto in maniera brillante da Lorenzo Flabbi, è una sorta di poema in prosa che prende spunto da un’escursione in barca sull’Èvre, piccolo fiume che si getta nella Loira, per divagare intorno a una serie di tematiche care...