Alias Domenica
Graham Greene, antiamericani cioè umani
Novecento inglese «L’americano tranquillo», ambientato a Saigon durante la guerra d’Indocina, uscì nel 1955 e Graham Greene fu travolto dalla critica: ora lo ripropone Sellerio e non ha perso smalto, anzi... Di impianto quasi teatrale, il romanzo esibisce i suoi dilemmi nell’ambiguità dei personaggi: non c’è una «parabola», ma indignazione sì...
Giorgia Moll e Audie Murphy in una scena di «The Quiet American», 1958, il film di Joseph L. Mankiewicz tratto dal romanzo omonimo di Graham Greene
Novecento inglese «L’americano tranquillo», ambientato a Saigon durante la guerra d’Indocina, uscì nel 1955 e Graham Greene fu travolto dalla critica: ora lo ripropone Sellerio e non ha perso smalto, anzi... Di impianto quasi teatrale, il romanzo esibisce i suoi dilemmi nell’ambiguità dei personaggi: non c’è una «parabola», ma indignazione sì...
Pubblicato 2 mesi faEdizione del 22 settembre 2024
L’anno scorso in morte di Henry Kissinger – stratega, signore della guerra e per decenni eminenza grigia dietro il presidente di turno degli Stati uniti d’America –, i giornali del suo paese hanno profuso, come era ovvio, pagine e pagine di amari necrologi, nella lettura dei quali non ci si può addentrare se non a costo di una immersione negli orrori che hanno costellato il secondo Novecento, il «mezzo secolo di pace» dell’Occidente. Nel consueto stile compassato, il «New York Times» ha organizzato il commiato più spettacolare: nel pezzo di David Sanger si passa dal sanguinario colpo di stato orchestrato...