Cultura

Graham Harman, nelle combinazioni oscure del pensiero

Graham Harman, nelle combinazioni oscure del pensieroGraham Harman

ITINERARI CRITICI Una intervista con il filosofo e autore di «Ontologia orientata agli oggetti», ora in traduzione per Carbonio. Parla uno dei massimi esponenti del «realismo speculativo» che vuole superare l’antropocentrismo. «La filosofia moderna è ossessionata dal rapporto tra il pensiero e tutte le altre cose. Invece, la relazione causale tra due oggetti inanimati traduce e distorce la realtà tanto quanto il pensiero umano. Rileggendo Heidegger, ho compreso che "utilizzare" uno strumento vuol dire entrare in contatto con la sua realtà, imperfetta quanto ciò che si dà nel percepirlo o teorizzarlo»

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 2 settembre 2021
Graham Harman, professore di filosofia al Southern California Institute of Architecture di Los Angeles, ha sviluppato un’innovativa visione filosofica a cui, nel 1999, ha dato il nome di «filosofia orientata agli oggetti», espressione modificata una decina di anni dopo in «ontologia orientata agli oggetti» (OOO), secondo cui tutti gli oggetti, indipendentemente dalla loro natura, sono reali, discreti e mai pienamente comprensibili. In tal modo la OOO si smarca dall’antropocentrismo tanto caro alla nostra tradizione filosofica: la realtà, per esistere, non ha bisogno della correlazione tra pensiero umano e mondo delle cose. Grazie al prezioso lavoro di Francesco D’Isa e Olimpia...

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