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Gramsci, il calcio e lo scopone
Sport Il futuro segretario del partito comunista scrisse in favore del foot-ball come gioco che rappresentava la modernità contrapposto allo scopone simbolo di corruzione e imbroglio. Apprezzarono in seguito anche Togliatti e Berlinguer, entrambi juventini
Juventus formazione 1958
Sport Il futuro segretario del partito comunista scrisse in favore del foot-ball come gioco che rappresentava la modernità contrapposto allo scopone simbolo di corruzione e imbroglio. Apprezzarono in seguito anche Togliatti e Berlinguer, entrambi juventini
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 11 aprile 2015
Se Antonio Gramsci fosse vivo, la domenica andrebbe allo stadio. Non sappiamo se frequenterebbe lo Juventus Stadium, il gioiellino di casa Agnelli, edificato sulla scia degli stadi di proprietà delle più grandi squadre europee, per seguire le imprese calcistiche dei bianconeri, oppure andrebbe più volentieri a vedere le partite del Torino, che il semplicismo calcistico vorrebbe essere la squadra degli operai della Fiat, oggi di proprietà di Cairo, il patron di La 7. Circa un secolo fa, nelle sue rubriche di costume sull’ Avanti! poi raccolte nel volume Sotto la Mole, Antonio Gramsci invitava gli operai a frequentare lo stadio,...