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Green pass, una «spinta gentile» per gli indecisi

Green pass, una «spinta gentile» per gli indecisiGreen pass, controlli all’ingresso del Colosseo – LaPresse

In risposta alle tesi di Cacciari e Agamben Il lasciapassare va letto come moral suasion. L’accusa che si può muovere è quindi di costituire un esercizio di «paternalismo libertario» nel quale l’imposizione di un determinato comportamento si basa sulla presunta libertà di scelta degli individui

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 15 agosto 2021
Con una lettera a La Stampa (26 Luglio 2021), Massimo Cacciari e Giorgio Agamben hanno definito il green pass uno strumento volto alla «discriminazione di una categoria di persone, che diventano automaticamente cittadini di serie B», con conseguenze drammatiche per la vita democratica. Nell’analisi il green pass viene assimilato alle pratiche di discriminazione in atto in Cina, dove i tracciamenti e i controlli stanno diventando dispositivi permanenti di governo della vita quotidiana, e anche a quello che fu il passaporto interno in uso in Urss. Si tratterebbe di un esercizio di dispotismo e della messa in atto di pratiche «prima...

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