Europa

Greenpeace, l’accusa è pirateria

Greenpeace, l’accusa è pirateriaIstanbul, sit in per la liberazione dell'attivista turco della Artic Sunrise – Reuters

Russia Il tribunale sconfessa la linea Putin. Gli attivisti rischiano fino a 15 anni di carcere

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 3 ottobre 2013
Quattordici degli attivisti di Greenpeace detenuti a Murmansk dalle autorità russe sono stati formalmente accusati, ieri, di pirateria. Tra questi Pavel Dolgov, Kieron Bryan e Camila Speziale. Sono, rispettivamente, il portavoce dell’organizzazione in Russia, un videogiornalista britannico e una volontaria argentina che ha anche passaporto italiano. Nelle prossime ore dovrebbero fioccare altri provvedimenti analoghi, se il copione di ieri, come sembra, dovesse essere rispettato. Rischiano dunque l’incriminazione anche Denis Sinyakov e Cristian D’Alessandro. Il primo è un fotografo russo, contro la cui detenzione si è levata una campagna internazionale per la libertà di stampa, che potrebbe estendersi, ora, anche al...

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