Giorgio Griffa, "Campo viola", 1988, Parigi, Centre Pompidou
Alias Domenica
Griffa, ricerca orfica su tele non preparate
A Parigi, Centre Pompidou, la mostra di Giorgio Griffa, a cura di Christine Macel Diciotto opere (fra le più importanti) del torinese, nato all'arte nei secondi anni sessanta. Un’armonia inquieta, un rovello matissiano: il colore è già segno, già ritmo...
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 17 aprile 2022
Davide RaccaPARIGI
Giorgio Griffa nel 1970 mentre installa una sua tela «La luce si rivela nella propria autonoma maestà e al contempo disegna le cose toccandole. Il colore, che è figlio della luce, e come tale si comporta, è una presenza significativa per la memoria, per la sua millenaria relazione con l’uomo, e allo stesso tempo disegna delle forme». È questa una riflessione del torinese Giorgio Griffa che data 1995. L’artista riflette sul rapporto fra tratto e colore, guardando indietro alla tradizione della pittura occidentale che vuole il disegno della forma separato e precedente al colore che lo riempie. E questo era...