Visioni
Guadagnino e la leggerezza del desiderio
Cinema Il regista parla di «Call me By Your Name» , dopo Sundance il film fa tappa anche alla Berlinale nella sezione Special. «Ho voluto che i due protagonisti fossero il focus della storia. Elio con i suoi 17 anni è un corpo bruciante che prova tutto ma lo fa con onestà. Oliver non è solo un Adone, è un uomo fuori posto ma nel posto giusto»
Luca Guadagnino, sotto Timothée Chalamet e Armie Hammer in una scena del film
Cinema Il regista parla di «Call me By Your Name» , dopo Sundance il film fa tappa anche alla Berlinale nella sezione Special. «Ho voluto che i due protagonisti fossero il focus della storia. Elio con i suoi 17 anni è un corpo bruciante che prova tutto ma lo fa con onestà. Oliver non è solo un Adone, è un uomo fuori posto ma nel posto giusto»
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 8 febbraio 2017
Il languore della campagna assolata, i riti delle vacanze, una villa elegante da qualche parte del nord Italia nell’estate del 1983, quando lo schermo della tv raccontava di un Beppe Grillo ancora comico nei varietà. Anche se quel mondo esterno nella casa dove la famiglia Perlman ama trascorrere lunghe vacanze risuona lontano. La vita lì scorre scandita dalla morbidezza delle abitudini, le corse in bicicletta, le letture, le scoperte del padre archeologo, le sigarette fumate con svagatezza dalla madre, e l’inquietudine di Elio (Timothée Chalamet), il figlio che esplora lo slancio dell’adolescenza, e la sua dolorosa incertezza, gli ammiccamenti delle...