Internazionale
Guerra all’Iran, ora i petromonarchi frenano
Golfo Per anni Riyadh e i regni alleati hanno invocato il pugno di ferro di Washington contro Tehran, ora esitano e invitano le due parti ad allentare la tensione. Pesano le conseguenze della possibile guerra sulle economie dei ricche monarchie sunnite.
Una riunione delle sei monarchie sunnite del Consiglio di Cooperazione del Golfo
Golfo Per anni Riyadh e i regni alleati hanno invocato il pugno di ferro di Washington contro Tehran, ora esitano e invitano le due parti ad allentare la tensione. Pesano le conseguenze della possibile guerra sulle economie dei ricche monarchie sunnite.
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 9 gennaio 2020
«Questa è un’escalation tra gli Stati Uniti, un alleato, e l’Iran, un vicino, che ci piacciano o no (gli iraniani) sono i nostri vicini…l’ultima cosa che vogliamo è un’escalation». Con queste poche frasi Suhail Al Mazrouei, ministro dell’energia e dell’industria degli Emirati, ieri ha riassunto la posizione degli alleati arabi degli Usa nel Golfo qualche ora dopo il lancio di 22 missili iraniani contro due basi americane in Iraq. Posizione condivisa nella sostanza da Riyadh. Per anni l’Arabia saudita, gli Emirati, il Bahrain e altre monarchie sunnite, assieme a Israele, hanno fatto di tutto per impedire la firma del Jcpoa...