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Guerra, pulizia etnica e un parco agro-industriale finanziato dall’Italia
Etiopia/Tigray La diplomazia italiana firma un'intesa con Addis Abeba per lo sviluppo delle aree interne. Anche nelle zone in cui sono in atto, come denunciano Amnesty International e Human Rights Watch, processi tesi ad espellere la popolazione tigrina
Profughi tigrini rifugiati in Sudan – Ap
Etiopia/Tigray La diplomazia italiana firma un'intesa con Addis Abeba per lo sviluppo delle aree interne. Anche nelle zone in cui sono in atto, come denunciano Amnesty International e Human Rights Watch, processi tesi ad espellere la popolazione tigrina
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 22 giugno 2022
Le guerre una volta iniziate non finiscono anche se i leader decidono che bisogna vivere in pace. La violenza subita e fatta resta dentro, si fa pratica, alimenta tensioni, discrimina, spezza relazioni individuali e comunitarie. L’Etiopia è dentro questa dinamica pur avendo sancito lo scorso mese di marzo una tregua con la regione ribelle del Tigray le tensioni sono rimaste, sono profonde: la guerra oltre a tutti i danni umani e fisici ha slatentizzato tensioni storiche sulle terre di confine, in particolare tra la regione Amhara e il Tigray. Sono terre che in passato erano parte dell’Amhara, ma ancora prima...