Guido Harari, fotografando Kate Bush
Intervista Una mostra con Gerard Mankovitz che inaugura il 26 settembre e un libro sull'icona della musica inglese al suo ritorno sulle scene. "Un’artista grande che adoperava il suo fascino con estrema naturalezza. Altrettanto naturalmente s’affacciavano le sue tante maschere. Tendeva a scalare di marcia, a semplificare la sua ricerca che, tuttavia, restava. Avevo la sensazione che elaborasse il suo immaginario non come personaggio ma come persona"
Intervista Una mostra con Gerard Mankovitz che inaugura il 26 settembre e un libro sull'icona della musica inglese al suo ritorno sulle scene. "Un’artista grande che adoperava il suo fascino con estrema naturalezza. Altrettanto naturalmente s’affacciavano le sue tante maschere. Tendeva a scalare di marcia, a semplificare la sua ricerca che, tuttavia, restava. Avevo la sensazione che elaborasse il suo immaginario non come personaggio ma come persona"