Visioni
«Gunda», filmare il mondo ad altezza animale
Intervista Victor Kossakovsky racconta il suo nuovo film in sala, la vita di una scrofa e dei suoi maialini. Una narrazione che sposta la prospettiva antropocentrica, rifiuta l'umanizzazione e mette le sue creature al centro dell'inquadratura
Viktor Kossakovsky (con la maglia a righe) sul set
Intervista Victor Kossakovsky racconta il suo nuovo film in sala, la vita di una scrofa e dei suoi maialini. Una narrazione che sposta la prospettiva antropocentrica, rifiuta l'umanizzazione e mette le sue creature al centro dell'inquadratura
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 15 maggio 2021
Quando lo hanno presentato alla Berlinale 2020 era solo un anno fa – anche se «sembra un secolo» sorride Viktor Kossakovsky. Elegante da un interno berlinese della città in cui le riaperture sono ancora molto graduali, racconta del suo prossimo film le cui riprese si sono per ora fermate tra gli impedimenti pandemici – sicurezza, norme sanitarie, il contagio che potrebbe bloccare il set con problemi di budget importanti specie per le produzioni più indipendenti. L’appuntamento però è per parlare di Gunda, finalmente nelle sale italiane, che racconta la vita di una scrofa, la Gunda del titolo, e dei suoi...