Cultura
Günter Wallraff, un camaleonte con il dono dello scoop
Giornalismo Le mille identità di un reporter. Un incontro con il giornalista che fa tremare i governi della Germania, raccontando da 40 anni il paese reale. «Non siamo una società di classi ma di caste, dove ci sono gli oligarchi e gli intoccabili, soprattutto migranti che non parlano il tedesco»
Il giornalista Günter Wallraff
Giornalismo Le mille identità di un reporter. Un incontro con il giornalista che fa tremare i governi della Germania, raccontando da 40 anni il paese reale. «Non siamo una società di classi ma di caste, dove ci sono gli oligarchi e gli intoccabili, soprattutto migranti che non parlano il tedesco»
Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 3 febbraio 2015
Günter Wallraff, «faccia da turco», il fregoli del reportage, il camaleonte del giornalismo, è il testimone della Germania reale. Da più di quarant’anni Wallraff scrive inchieste sul paese dove oggi ci sono oltre 9 milioni di semi-schiavi marchiati con l’innocuo nomignolo di «mini-jobs». In tedesco questa espressione ha un contenuto ben più sostanzioso: Geringfügige Beschäftigung cioè lavoro scarsamente remunerato. Lavori da 450 euro. «Oggi, come ieri, la Germania dimostra di essere eccellente nella propaganda – afferma Wallraff, a Roma per ritirare il premio Morrione dedicato al giornalismo investigativo – La percezione esterna è di un paese che vive un boom...