Alias Domenica
Guston, l’uomo ipnagogico
«Night Sudio» di Musa Mayer, tradotto da Johan & Levi La figlia di Philip Guston sfaccetta la vita del padre in relazione ai suoi enigmatici «sogni»
Philip Guston, «Pittore», 1973 © The Estate of Philip Guston, courtesy Hauser & Wirth, esposto attualmente a Venezia, Gallerie dell’Accademia
«Night Sudio» di Musa Mayer, tradotto da Johan & Levi La figlia di Philip Guston sfaccetta la vita del padre in relazione ai suoi enigmatici «sogni»
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 28 maggio 2017
“Col solo occhio che mi è rimasto aperto guardavo il mondo davanti a me, e quel mondo era piccolo e orribile». È una citazione da Isaak Babel, che in Storia della mia colombaia narra i pogrom di Odessa del 1905. Proprio da quei pogrom scapparono, per riparare in Canada, i coniugi Leib e Rachel Goldstein, genitori del pittore Philip Guston (Montréal, 1913 – Woodstock, 1980). Quello sguardo allucinato descritto da Babel deve essersi conficcato come un chiodo mnestico nella mente di Guston, che amava la poetica essenziale e complessa dello scrittore russo. L’occhio incongruo A partire dagli anni settanta, uno...