Cultura

Guy Gunaratne, un vocabolario meticcio per fermare la violenza nella periferia di Londra

Guy Gunaratne, un vocabolario meticcio per fermare la violenza nella periferia di LondraAl «lavoro» su un graffito in una strada di Londra – Foto Reuters/Luke MacGregor

L'intervista Parla l’autore di «La nostra folle, furiosa città», pubblicato da Fazi, straordinario esordio narrativo che prende spunto da un terribile fatto di cronaca. Un soldato inglese ucciso da un giovane di origine africana e una città che precipita in una spirale d’odio. Tre ragazzi cercano la propria identità per rispondere alla sfida del fanatismo, della xenofobia e del rifiuto

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 9 agosto 2020
Selvon, Ardan, Yusuf. In primo piano ci sono loro: tre amici, tre ragazzi inseparabili cresciuti tra i palazzoni della periferia nord di Londra. Messi insieme mostrano i colori e le radici di quella «patria bastarda» che definisce l’identità più profonda della metropoli britannica. Il primo è d’origine irlandese, la famiglia del secondo è arrivata dalle Antille, quella del terzo dal Pakistan. Ogni giorno, fin da bambini hanno misurato fino a che punto «la violenza ha costruito questa città». Strato su strato, giorno dopo giorno. Ma è quando un giovane di origine africana, vicino al fondamentalismo islamico, che parla ed è...

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