Lavoro

Hai scritto un libro? A Roma non vali un biglietto dell’autobus

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Più Libri, più liberi Alla fiera della piccola e media editoria il paradosso del lavoro culturale oggi: il distri­bu­tore di un libro di Joyce può accre­di­tarsi come pro­fes­sio­ni­sta, Chi invece lo ha tra­dotto non può farlo. E scatta la protesta di sindacati, associazioni, scrittori e traduttori.

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 19 novembre 2014
Più Libri Più Liberi, la fiera romana dell’editoria che si svolge a dicembre, ha escluso quest’anno autori e traduttorii dalle categorie di visitatori professionali che hanno diritto all’accredito. All’Eur, dove si svolge la fiera, potranno entrare per lavoro solo coloro che editano o commerciano in libri: editori non espositori, librai, bibliotecari, distributori e promotori, agenti librari. E insegnanti: perchè la scuola può essere sempre un mercato, ricco visti i tempi di magra, dove piazzare un libro. Non è un bel messaggio per chi sta dietro i libri: traduttori, correttori di bozze. E poi, soprattutto, quelli che i libri li scrivono:...

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