Internazionale
Haiti, pochi posti letto e medici. E gli aiuti arrivano da Cuba e Cina
Si teme la tempesta perfetta Il governo, finora concentrato a investire per lo più nell'apparato repressivo, è intervenuto chiudendo scuole e fabbriche, porti, aeroporti e frontiere e imponendo il coprifuoco dalle otto di sera alle cinque di mattina
Haiti – Ap
Si teme la tempesta perfetta Il governo, finora concentrato a investire per lo più nell'apparato repressivo, è intervenuto chiudendo scuole e fabbriche, porti, aeroporti e frontiere e imponendo il coprifuoco dalle otto di sera alle cinque di mattina
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 12 aprile 2020
Alla popolazione di Haiti non resta che attendere l’ennesima catastrofe. Dopo il terremoto del 2010 con le sue circa 200mila vittime, il devastante uragano Matthew del 2016 e la tremenda epidemia di colera, dovuta alla negligenza delle truppe di occupazione Onu, che ha ucciso circa 10mila persone contagiandone oltre 800mila, il Covid-19 è solo l’ultima delle tempeste perfette. Da quando il 19 marzo il presidente Jovenel Moïse, sopravvissuto a mesi di rivolte popolari grazie all’incrollabile appoggio Usa, ha annunciato i primi due casi positivi al virus, quelli di un belga e di un francese, i contagi sono ancora poche decine...