Alias Domenica

Hal Foster, i bollettini della farsa

Hal Foster, i bollettini della farsaClaire Fontaine, "P.I.G.S.", 2011, video, courtesy l’artista e il MUSAC, Museo de Arte Contemporáneo de Castilla y León, León, foto Nacho López; in piccolo, Hal Foster

Editoria Gran Bretagna: Hal Foster, "What Comes After Farce? Art and Criticism at a Time of Debacle", Verso Il covid ha accelerato la crisi delle pratiche creative, fra routine trasgressiva e vigilanza etica... In diciotto brevi saggi il critico americano descrive le emergenze del sistema e auspica la liberatoria débácle

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 13 dicembre 2020
«Non sono bravo a fare pronostici. Ero sicuro che con la crisi finanziaria del 2008 il mercato sarebbe crollato, rivoluzionando il mondo dell’arte. Mi sbagliavo. Ero certo che dopo il movimento Occupy i direttori dei musei avrebbero riconsiderato l’eccessiva dipendenza delle loro istituzioni dal mecenatismo dei plutocrati. Mi sbagliavo ancora. (…) Quindi, per favore, non chiedetemi cosa accadrà all’artworld se e quando il Covid-19 allenterà la presa. Non ne ho la più pallida idea». Così, la scorsa primavera, Hal Foster (1955) presentava su «Literary Hub» il suo nuovo lavoro, What Comes After Farce? Art and Criticism at a Time of...

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