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Halldór Laxness, tra l’Islanda e i mormoni, passando per il grottesco

Halldór Laxness, tra l’Islanda e i mormoni, passando per il grottescoÞórarinn B. Þorláksson, «Þingvellir», 1900

Scrittori islandesi Una tragicomica serie di eventi non sempre realistici si abbatte sulla famiglia protagonista del «Paradiso ritrovato», romanzo del 1960, ora tradotto da Iperborea

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 13 febbraio 2022
Diversi viaggi in Unione Sovietica, a partire dagli anni Trenta, furono necessari a Halldór Laxness, cui venne consegnata nel 1952 la Medaglia Stalin per i meriti artistici, prima che perdesse la «fede» socialista, lui che in gioventù era stato fervente cattolico, e cominciasse a rivolgere un interesse non superficiale allo studio del taoismo. Fiero avversario di tutte le declinazioni del progresso tecnologico e urbanistico che vedeva proliferare ovunque attorno a sé (Laxness fu un instancabile viaggiatore), lo scrittore islandese esibiva volentieri nei suoi romanzi uno schietto rimpianto della vita rurale, spesso con richiami diretti alle sue origini contadine. Alla luce...

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