Alias Domenica
Hals, libertà di pennello e di… ritratto
A Londra, National Gallery, "Frans Hals", a cura di Bart Cornelis Circa 55 dipinti del maestro del Seicento olandese in una mostra tradizionale. Le varie declinazioni di un naturalismo immediato, quasi violento, che emancipò il genere «ritratto» e piacque a Manet
Frans Hals, "Il suonatore di liuto", prima del 1623, part., Parigi, Louvre
A Londra, National Gallery, "Frans Hals", a cura di Bart Cornelis Circa 55 dipinti del maestro del Seicento olandese in una mostra tradizionale. Le varie declinazioni di un naturalismo immediato, quasi violento, che emancipò il genere «ritratto» e piacque a Manet
Pubblicato 11 mesi faEdizione del 7 gennaio 2024
Stefano PierguidiLONDRA
Frans Hals, “Gruppo di famiglia in un paesaggio”, circa 1645-’48, Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza Nel «Burlington Magazine» del luglio scorso l’editoriale di apertura passava velocemente in rassegna i diversi allestimenti della Tate Britain dal 2000 a oggi, criticando il primo per l’abbandono del criterio dell’ordine cronologico a favore di quello per temi, e l’ultimo (l’attuale) per il continuo accento, nelle didascalie, sui temi del colonialismo, lo schiavismo, il razzismo e la misoginia. Il classico ordinamento delle pinacoteche d’arte antica per epoche e scuole, sebbene continuamente messo in discussione, sostanzialmente regge dappertutto – nella stessa Tate Britain è stato infatti ripristinato –,...