Internazionale
Hamas tra minacce a parole e prudenza. L’obiettivo è la tregua con Israele
Terra compromessa Da Gaza il movimento islamico fa la voce grossa ma mantiene un basso profilo sul piano per la Cisgiordania che si prepara ad attuare Netanyahu
GAZA. Abu Obeida, il portavoce delle Brigate Ezzedin al Qassam, l'ala armata di Hamas – DaysofPalestine
Terra compromessa Da Gaza il movimento islamico fa la voce grossa ma mantiene un basso profilo sul piano per la Cisgiordania che si prepara ad attuare Netanyahu
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 27 giugno 2020
Michele GiorgioGERUSALEMME
«L’annessione che Israele progetta in Cisgiordania è una dichiarazione di guerra». Ha fatto la voce grossa l’altro giorno Abu Obeida, responsabile per i rapporti con i media delle Brigate Ezzedin al Qassam, l’ala militare di Hamas. Parole alle quali ha subito reagito il ministro della difesa israeliano Benny Gantz. «Israele non accetta minacce. Ricordo ai leader di Hamas che saranno loro i primi a pagare per qualsiasi aggressione», ha avvertito Gantz. Ma dietro le parole infuocate di Abu Obeida c’è davvero Hamas pronto anche ad usare le armi pur di fermare l’annessione a Israele di porzioni di Cisgiordania? I dubbi...