Alias Domenica
Hammershøi, nevrastenia e vita silente
A Parigi, Musée Jacquemart-André, "Hammershøi. Le maître de la peinture danoise", a cura di Jean-Loup Champion e Pierre Curie Rilke andò cercare Vilhelm Hammershøi a Copenaghen, ma non incontrò che un silenzio duro ed eccentrico... La fin de siècle in toni di grigi e ombre velate, in uno sguardo clinico sugli effetti di luce
Vilhelm Hammershøi, "Interno di Courtyard", 1905, Cambridge, Mass., Harvard University
A Parigi, Musée Jacquemart-André, "Hammershøi. Le maître de la peinture danoise", a cura di Jean-Loup Champion e Pierre Curie Rilke andò cercare Vilhelm Hammershøi a Copenaghen, ma non incontrò che un silenzio duro ed eccentrico... La fin de siècle in toni di grigi e ombre velate, in uno sguardo clinico sugli effetti di luce
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 23 giugno 2019
Davide RaccaPARIGI
«Hammershøi è uno di quelli di cui non si deve parlare troppo precipitosamente. Il suo lavoro si inscrive nella distanza e nella lentezza; quale che sia il momento in cui lo cogliamo, esso offre materia di riflessione su ciò che di importante e di essenziale vi è nell’arte». Parole di Rilke, che nel 1904 si reca a Copenaghen per conoscerlo e raccogliere materiale per un saggio da dedicargli. Ma non incontra che un silenzio eccentrico, duro da scalfire, nell’appartamento al primo piano in via Strandgade 30. Un appartamento vissuto da Hammershøi come uno stato d’animo, una condizione dell’essere e del...